Una “cosa” come un altra ma che ha una storia propria,
una tradizione propria e materiale proprio, si sto parlando ancora una volta
dell’imbuto (o funnel o entonnoir o …).
Leggendo su Wikipedia:
“L'imbuto è
uno strumento usato per travasare liquidi in contenitori dall'imboccatura
stretta. Ha forma conica, precisamente è formato dall'assemblaggio di due
tronchi di cono, uno con imboccatura larga per ricevere e uno molto più stretto
per incanalare i liquidi nel contenitore da riempire[…]”.
Ma non è solo un utensile usato per travasare (acqua, vino,
crema, marmellata) ma è un oggetto di uso comune, quando esempio è inserito in
oggetti più complessi: parliamo del filtro della moka da caffè: la sua forma permette
all'acqua di percolare attraverso lo strato di caffè macinato; diventando cosi un
oggetto di uso quotidiano.
Durante questi tre mesi di studio, intorno alla cosa, ho cercato proverbi e modi di
dire; traduzioni in altre lingue e dialetti italiani; canzoni di vari i generi musicali (non solo italiane); brevetti che segnano la storia evolutiva dell’oggetto;
ho collegato, seguendo la teoria dei sei gradi di separazione, l’imbuto all'asparago; ho persino ripreso dalla
dispensa l’oggetto in questione per fare un esperienza sensoriale (quando l'ho assaporato ovviamente sapeva di plastica!);
ho fatto uno sviluppo storico dei materiali ed è emerso che non c'è una data precisa in cui sia stato inventato (da lunghe
ricerche su internet sono riuscito a trovare solo un imbuto in argilla che risale
al 1600-1700 A.C.); è interessante notare invece come con l’avvicinarsi ai giorni
nostri i materiali usati sono sempre più leggeri, fino ad arrivare ad oggi con
l’utilizzo della gomma.
L'imbuto ha diverse connotazioni culturali: durante
il Medioevo era simbolo di pazzia: spesso, infatti, nelle
rappresentazioni o nei dipinti (vedi Trittico
delle Tentazioni di Sant'Antonio ), ai folli veniva fatto indossare un
imbuto rovesciato a mo' di copricapo.
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